
Per i talsanesi 'u gruènche è un toponimo che identifica una zona, o meglio un incrocio del nostro paese caratterizzato dalla presenza centenaria di un pozzo.
Un pozzo antico, protagonista di alcuni fatti strani dall'epilogo funesto, da sempre temuto ed evitato da tutti quelli che conoscono le storie raccontate a spizzichi, mozzichi e bocconi che ho carpito e ricomposto e che adesso voglio immortalare in questo blog. Pare che tutto cominciò così:
"Da quanto si tramanda, nei tempi che furono, affianco a questo pozzo fu costruita la casa per una giovane coppia di fidanzati ma, proprio il giorno del matrimonio, i ladri vi entrarono e rubarono tutti gli oggetti di valore. Scoperti sul fatto dagli stessi sposini, non si fecero scrupolo ad ucciderli, nascondere i cadaveri nel pozzo, dove buttarono anche la refurtiva, e scappare.
Di loro non si seppe mai nulla ma i cadaveri dei due giovani sposini furono recuperati e pare che la mamma della ragazza, affranta dal dolore, lanciò una maledizione su quel luogo e sugli oggetti rubati.
Dopo il recupero di quei miseri resti, nel pozzo furono buttate delle anguille e un grongo che, secondo un antica ed efficace usanza contadina, dovevano servire a sanificare il pozzo.
Da allora quella zona venne identificata come " 'u gruenche "
Questa storia fece nascere curiosità e interesse verso quel pozzo, attore di una tragica storia d'amore, bersaglio di una maledizione e custode di chissà quali tesori.

Quello che è certo è che quel ragazzo morì a 18 anni, ufficialmente, per una caduta da cavallo ma si dice che, mentre tornava a casa, fu

...
a pochi metri da quel pozzo."
La fama funesta di quel pozzo aveva convinto tutti ma qualcuno pensava che se qualcosa ha il potere di uccidere, dovrebbe anche essere capace di risuscitare...
" ... un giorno, dalla sala mortuaria del cimitero, sparì il corpo di una donna.
La notizia si diffuse ad una velocità superiore a quella della luce e il paese visse alcuni giorni nell'angoscia di sapere che fine avesse fatto quel cadavere, fino a quando la madre di un uomo con problemi psichici, insospettita dal fatto che il figlio, proprio in quegli ultimi giorni, passava pochissimo tempo a casa, e sapendo che da ragazzo era stato segretamente innamorato della donna che era morta, decise di seguirlo.
Arrivati al pozzo, vide il figlio calarsi giù. Piano, piano si avvicinò e affacciandosi vide quello che temeva: il figlio abbracciato al cadavere della sua amata.
Con la dolcezza che solo una madre può avere riuscì a convincere il figlio a risalire e a raccontare perchè faceva una cosa del genere. Il figlio le confessò che era stato lui a rapire il cadavere della donna e che lo aveva portato in quel pozzo perchè era sicuro che lì avrebbe ritrovato la vita."
... proprio in quel pozzo diventato famoso per le vite che aveva tolto.
Delitti, maledizioni, fantasmi e misteri, contribuirono ad accrescere la superstizione popolare e a diminuire il valore di quel terreno che divenne "l'affare" di una giovane coppia che costruì la sua casa proprio lì... affianco a quel pozzo.
" Lui, giovane meccanico del posto, a 18 anni conosce una 16enne siciliana in vacanza dalla zia che viveva a Taranto. Tra i due nasce l'amore puro e sincero che sconfigge Scilla e Cariddi e li porta all'altare.
Lui riesce ad entrare al siderurgico ma nel tempo libero continua a fare il meccanico. Deve arrotondare, ha già una figlia e un bimbo in arrivo. Deve dare una casa alla sua famiglia. Ci riesce. I figli crescono e lui vuole garantire una casa anche a loro, anche perché la figlia è già fidanzata e dopo il diploma vuole sposarsi. Costruisce un primo piano ma, non riuscirà a finirlo e non sarà lui ad accompagnare la figlia all'altare perché la sua vita finirà a quasi 45 anni per una emorragia cerebrale.
Anche nella disperazione la vita va avanti. La figlia si sposa e va a vivere nella casa che il padre aveva destinato a lei, al primo piano della casa vicino a quel pozzo...
Poco dopo per una malattia comincerà il pellegrinaggio tra medici e ospedali e il suo calvario tra cure e interventi.
Lei è forte, ha un figlio che chiama come il padre, lo cresce e vuole vederlo sistemato. Per questo continua a lottare e a vincere contro quel subdolo nemico.
Nonostante tutto è felice e la sua famiglia le dà l'amore, la forza e la voglia di vivere, fino a quando un pomeriggio di inizio gennaio mangerà la mela che strozzerà la sua vita a soli 45 anni."
... alla stessa età del padre ...
Ma questa tragica storia non finisce così. Si dice che quando due persone si amano muoiano a poca distanza di tempo l'una dall'altra ...
" Il marito non reggerà quel dolore che giorno dopo giorno minerà il suo cuore che, l'anno successivo, il giorno dopo aver celebrato la messa per l'anniversario della morte della moglie, gli scoppierà in petto ponendo fine ai suoi tormenti, alla sua vita e a quella famiglia."

Storie d'amore, di follia, di maledizioni, famiglie distrutte e vite rubate alla vita, che girano tutte intorno a un vecchio pozzo di campagna che è ancora lì, ristrutturato e abbellito.